In questi giorni sono tantissimi gli amici consulenti finanziari con i quali scambiamo riflessioni e pareri su cosa accade sui mercati.
La domanda che emerge è sempre la stessa:
“Sta avendo inizio una rotazione che porterà i settori merceologici più arretrati a guadagnare terreno e quindi ad offrire un suggerimento di switch tra i fondi in portafoglio?”
La risposta, per adesso, è NO!
Chi è forte continua ad esser forte, chi è debole, continua ad esserlo e saltare sul carro degli “arretrati”, rischia di essere il classico tentativo di afferrare al volo la lama un coltello che cade con la punta all’ingiù.
Nel grafico allegato in giallo c’è lo Standard & Poor’s 500 che ho costruito come benchmark (quindi lo vedrete come una linea orizzontale sullo zero), attorno al quale ruotano tutti i settori di primo livello dello S&P 500 stesso (GICS Level 1).
Ad aver sempre sovraperformato in questo 2020, sono stati i tecnologici (color ciano per il quale vedrete un +22,07% alla quale si somma la performance dello S&P 500), i Consumi Discrezionali (in grigio scuro a +20,03% sull’indice) e le Comunicazioni (in arancione con +6,51% sull’indice).
Dall’altro lato c’è invece una vasta scelta e lascio a voi leggere i dettagli, ma i peggiori in assoluto, senza alcun segnale d’inversione al rialzo, c’è il settore Financials (in fucsia a -24,88%) ed in verde l’Energia con un -50,71%, (sempre vs S&P 500, mi raccomando, non si tratta di performance assoluta).
C’è poi lassù in alto un fuoriclasse in colore rosso che ha stracciato tutti con un +70,98%, oltre 3 volte la sovra-performance dei tecnologici vs S&P.
E’ l’indice che ho coniato lo scorso sabato, l’ho chiamato “Zanta” e chi volesse approfondire può scorrere questo articolo in basso e nella sezione “Altri Market Wrap” leggendo il primo che si intitola: “Consulente Finanziario, perchè il mio fondo non va?”
Quello che stupisce ancora una volta è la volatilità ed allora per me l’indice migliore è quello che si sovrappone allo S&P 500 con una linea verde tratteggiata. Una linea costante, piccola sovraperformance ma volatilità allineata al benchmark di riferimento, quello che serve in questo momento.
Di chi si tratta?
Ovviamente del principale indice sostenibile statunitense, l’indice MSCI US ESG Leaders, uno dei pochi, come tutti i migliori prodotti SRI, a generare il “doppio rendimento”, per l’investitore e per il pianeta!


